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Quanto guadagna un illustratore: guida al compenso dei tuoi sogni

Quanto guadagna un illustratore freelance
Indice dell'articolo

Parlare di soldi è spesso un tabù, specialmente nel mondo dell’arte. Così, stabilire quanto guadagna un illustratore digitale freelance è come una partita a Risiko.

Ci sono diversi elementi da considerare che incidono sul fatturato: la complessità del lavoro commissionato, la nicchia di riferimento, l’esperienza acquisita, l’area geografica, la tecnica di disegno, gli investimenti per promuovere l’attività, le tasse da pagare – per citarne alcuni.

Tuttavia, affrontare questo argomento è essenziale se hai deciso di diventare un illustratore professionista e di aprire partita iva. Nell’articolo ti parlo di due aspetti che puoi tenere in considerazione per un calcolo forfettario dei tuoi guadagni mensili e annuali: il listino prezzi, nel mercato in cui vuoi inserirti e la diversificazione delle fonti.

Un po’ di contesto: lo stipendio di un illustratore in Italia

Per scrivere questo pezzo, come accade sempre, ho approfondito fonti di colleghi e colleghe, in Italia e all’estero. E c’è un filo narrativo che li accomuna tutti: la globalizzazione e le tecnologie hanno portato il mercato al ribasso, ma, allo stesso tempo, hanno introdotto nuove opportunità di guadagno. Ne parleremo meglio tra poco.

Se per gli Stati Uniti o i Paesi Bassi ho trovato report ufficiali interessanti, non posso dire lo stesso del contesto italiano. Così ho spulciato alcune piattaforme in ambito Risorse Umane e ricerca del lavoro per tracciare un quadro ipotetico intorno al quale ragionare insieme.

Su stipendiogiusto.it, ho tratteggiato il profilo di un’illustratrice freelance tra i 35 e i 44 anni, con una laurea triennale e un’esperienza professionale di circa un anno nel settore Media, web, comunicazione ed editoria.

Come puoi leggere dal grafico, si va da una retribuzione minima annuale di 23k € a una massima di 46.6k €.

Fonte: stipendiogiusto.it

Il risultato non cambia aumentando l’esperienza a 10 anni: il tetto minimo e il tetto massimo restano invariati. Ovviamente prendi i dati con le pinze: si basano esclusivamente sugli annunci di lavoro attivi a oggi (inizio 2024) sulla piattaforma Infojobs e non su contratti di assunzione già sottoscritti dalle aziende.

Non va molto lontano la media calcolata dal sito jooble.org. Sullo stesso portale si legge “il dipendente in questione guadagna 19.852 € (annui n.d.r.); per essere più precisi, la retribuzione è di 1.654 € al mese, 382 € alla settimana o 9,77 € all’ora”. Anche qui parliamo di una media basata su annunci pubblicati in tutta Italia, che escludono molti dei fattori di cui, invece, è fondamentale tenere conto quando si vuole intraprendere una carriera da illustratore o illustratrice freelance.

I due fattori da considerare nel compenso di un illustratore digitale

Il quadro è senz’altro più complesso e per tracciare un prospetto chiaro di quanto tu possa guadagnare come illustratore in un mese o in un anno, carta, penna e calcolatrice sono i primi strumenti da avere a portata di mano. Preparati.

 

1. La redazione di un listino prezzi, con costi orari a o progetto

Iniziamo dalla domanda delle domande: quanto farci pagare per un’illustrazione? Io vado ancora in crisi quando stilo un preventivo, nonostante sia un’illustratrice da dieci anni. La verità è che non ci sono formule esatte per calcolare il prezzo di un nostro lavoro, ma se c’è una discriminante che pesa più di altre è il tempo impiegato per disegnarla.

Calcolare le ore necessarie a progettare, disegnare e preparare un lavoro per la consegna ti aiuterà a studiare un listino prezzi da poter sottoporre ai tuoi prospect e ridurrà il tempo che spendi a confezionare preventivi personalizzati.

Facciamo un esempio. Poniamo il caso che volessi guadagnare dall’illustrazione della copertina di una rivista circa 500 € lordi e che tu impiegassi 7 ore per disegnarla. Il prezzo orario che ne risulterebbe sarebbe di 71 euro. Se ne avessi impiegate 10 sarebbero 50€ e così via. Affinando i calcoli, potrai definire a quanto ammonta il tuo compenso netto e quanto di quel compenso dovrai invece spalmare in tasse e in costi extra legati alla tua partita iva.

Ovviamente, al cliente va comunicato solo il prezzo complessivo del lavoro richiesto e non la tariffa oraria, che è utile soltanto a te.

Per queste operazioni puoi servirti anche di strumenti come Clockify, un contatore che genera un costo orario in base al ruolo, all’area geografica e agli anni di esperienza. Nel caso di un illustratore dell’Europa Occidentale Clockify calcola una forbice che va dai 21 ai 60 dollari l’ora (circa 54€).

Fonte: Clockify

Ti consiglio anche altre due fonti da consultare.
La prima è l’account Instagram Quanto chiedo?, la community italiana per illustratori che non hanno paura di parlare di preventivi. Qui potrai trovare tips degli autori e un confronto diretto con altri artisti come te, tra commenti e conversazioni in privato.

La seconda è il libro Pricing and Ethical Guidelines Handbook, un manuale prezioso per ogni illustratore. Riporta i prezzi per qualsiasi tipo di illustrazione, editoriale, commerciale, di moda, per i packaging, etc, pensata per il mercato e i budget statunitensi, ma sicuramente un buon benchmark per valutare il prezzo del nostro lavoro, anche in ottica di collaborazioni con grandi aziende o internazionali.

Un ultimo suggerimento puoi coglierlo dal listino prezzi che io stessa ho pubblicato sul mio sito personale silviabettini.it. Ovviamente non è esaustivo come le prime due risorse, ma te lo porto come esempio pratico da cui puoi prendere spunto per creare il tuo online.

Ora hai tanti strumenti per generare un listino pronto all’uso, con delle cifre di riferimento che potrai rivedere periodicamente.

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2. La diversificazione delle fonti di reddito online e offline

Rispetto a qualche anno fa, io stessa ho notato un calo dei prezzi proposti dagli illustratori sul mercato, oltre a compensi sempre più bassi nel settore editoriale, decisamente difficili da sostenere.

L’errore che questo gioco al ribasso può farti commettere è quello di svendere il tuo lavoro. Non farlo! Oltre a mettere inutilmente in discussione la tua professionalità agli occhi del cliente, contribuisci a creare un circolo vizioso per l’intera categoria.

Oggi, uno dei modi per rendere più sostenibile il lavoro di illustratore a tempo pieno è diversificare le fonti di reddito e andare oltre i progetti su commissione.

Esempio calzante è incarnato dai marketplace e dai siti print-on-demand.
Sui marketplace puoi vendere illustrazioni online a un prezzo fissato da te o dalla singola piattaforma, che può essere moltiplicato per il numero di volte in cui un utente acquista il tuo disegno.
Sui siti print-on-demand, invece, le tue illustrazioni vengono utilizzate dagli utenti per personalizzare oggetti fisici – dalla classica maglietta ai gadget aziendali. In entrambi i casi ottieni una ricompensa che non richiede ulteriore lavoro dopo la pubblicazione dell’illustrazione (sì, è ciò che in gergo si definisce un’entrata passiva).

Altra formula interessante sono i diritti d’autore e l’art licensing, cioè la concessione, da parte dell’artista, dell’utilizzo delle sue opere per scopi commerciali, in cambio di una tariffa. Questa tariffa può essere un pagamento unico o una percentuale sulle vendite, in base ai termini che si negoziano.

Patreon è entrato di diritto tra le forme di monetizzazione preferite dagli artisti. Tramite la piattaforma, il creator può raccogliere adesioni e sostegno economico dalle persone che lo seguono online, tramite la vendita di prodotti digitali, contenuti esclusivi e abbonamenti.

Ultima, ma non per importanza, è la formazione. Molti artisti integrano le proprie entrate ideando corsi e workshop online o in presenza destinati a illustratori di ogni livello, in base al proprio stile e al percorso professionale. Sonda il terreno rivolgendoti ai tuoi follower online per capire le formule che preferirebbero acquistare. Corsi brevi o lunghi? Dal vivo oppure on-demand? In abbonamento o una tantum? Hai infiniti modi per monetizzare le tue competenze e il tuo talento.

Consigli finali per guadagni sereni

Prima di vestire i panni del contabile, ti lascio con quattro consigli correlati che ti saranno utili dopo aver calcolato i tuoi compensi.

  1. Impara a leggere un contratto. Anche se è scritto in burocratese, leggi attentamente ogni parola e non temere di chiedere spiegazioni se alcuni passaggi non ti risultano chiari.
  2. Fai amicizia con la negoziazione. Pur quando non riesci a ottenere un prezzo più alto, puoi sempre chiedere tempi di consegna più lunghi o uno snellimento dell’incarico.
  3. Chiedi sempre un anticipo. Di solito l’acconto equivale al 30-40% della somma totale, mentre il restante viene saldato alla consegna. Il pagamento finale, di solito, viene erogato entro 30 o 60 giorni dall’emissione della fattura.
  4. Attrai i clienti con cui vuoi lavorare davvero. Oh, non è per nulla scontato. Spesso raggiungere i clienti ideali (che ti pagano per ciò che vali e non per i prezzi del mercato) è la parte più difficile, e allo stesso tempo gratificante, del lavoro da freelance. Per aiutarti, ho creato per te una guida gratuita che puoi scaricare e avere sempre con te, soprattutto se sei agli inizi.

 

Scarica Come Trovare Clienti, la guida pratica in PDF che ti aiuta a trovare i tuoi clienti ideali, contattarli nel modo giusto e iniziare con loro una collaborazione proficua.

Ciao, piacere di conoscerti!

Mi chiamo Silvia Bettini e sono un’illustratrice professionista: metto a disposizione le mie competenze artistiche per tirar fuori il tuo talento creativo, migliorare il tuo stile, trasformare la tua passione per il disegno in un vero e proprio mestiere.

Commenti

5 Responses

  1. Grazie, articolo rsaustivo e interessante. Ho iniziato da poco a credere di poter fare ciò che desideravo da sempre anche se sono molto insicura non avendo le basi voglio comunque darmi occasioni per provare . Grazie ancora Giuscap. Art

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